SCUSA SE LO CHIAMO FUTEBÒL – Il Mito del Brasile – Enzo Palladini
€19,50
Torna una nuova edizione di “Scusa se lo chiamo futebòl”, il libro dedicato alle storie calcistiche che possono accadere solo in Brasile. Il libro è arricchito da quattro storie inedite e da una nuova sezione in cui viene raccontato il mito del Brasile e delle cinque coppe del mondo conquistate. Al giornalista Enzo Palladini piace raccontare gli eroi dimenticati della straordinaria terra del Brasile e questo libro ne è la dimostrazione. Il libro esce a distanza di poco tempo da un’altra opera dello stesso autore dedicata al calcio brasiliano, la biografia di Walter Casagrande che sta avendo bellissime recensioni sulla stampa.
IL LIBRO
I brasiliani hanno inventato il calcio? Facile rispondere: no. Ma sicuramente ne hanno forgiato il lato artistico, portando quello che una volta era un gioco sullo stesso piano della musica, della letteratura, della pittura. Arte allo stato puro. Ed è per questo motivo che due giornalisti italiani, personaggi immaginari ma fino a un certo punto, si mettono in viaggio. Innamorati del Brasile e del calcio, Sergio e Lucio sono perfettamente padroni della lingua portoghese che si parla nel Paìs do futebòl e perfettamente integrati in quella realtà.
Ogni trasferta in terra brasiliana è per la coppia di amici una buona occasione per andare a scoprire storie di pallone. Soprattutto di futebòl povero, quello che non viene visto da nessuno. Jaguarè Bezerra de Vasconcelos, uno spazio in tutte le storie del calcio brasiliano, senza avere una data di nascita e una data di morte. Il campioncino con una gamba sola. Il nottambulo Paulo Cesar. Il Pelè del Sergipe. Carlos Henrique Raposo, l’amico dei calciatori. Biro-Biro, la zazzera bionda del Corinthians. Dadà Maravilha, il centravanti implacabile che sostiene di aver segnato 499 gol di testa. I giovani campioncini del Flamengo bruciati vivi nel loro letto. Sono alcuni degli eroi dimenticati che in queste pagine trovano riscatto.
Perivaldo, che doveva essere in campo al Sarrià nel 1982 e invece oggi fa l’ambulante a Lisbona. Jaguarè Bezerra de Vasconcelos, uno spazio in tutte le storie del calcio brasiliano, senza avere una data di nascita e una data di morte. Il campioncino con una gamba sola. Il Pelè del Sergipe. Carlos Henrique Raposo, l’amico dei calciatori. Biro-Biro, la zazzera bionda del Corinthians.
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