Ieri, domenica 20 ottobre 1957, giornata segnata dalla netta vittoria interna della Lazio sul Napoli. Inaspettato il 4 a 1 decretato da Vivolo (rigore), Pozzan (doppietta) e Selmonsson. Inutile il gol dei biancazzurri partenopei, con Vinicio. Esulta anche l’economato dei biancazzuri romani: con 53 milioni battuto ogni record d’incasso all’Olimpico. Qui tocca però riferire – in una rassegna stampa inattuale che si rispetti – dell’esemplare pezzo di colore firmato da Gianni Rodari, non nuovo alle cronache calcistiche. Leggiamo, in doveroso silenzio, con il rispetto dovuto, il suo racconto di spettatore tra gli spettatori, in curva, con buona pace della tribuna stampa. “Due giovanotti in cappelluccio azzurro, davanti a noi, nella compatta colonna che, come era suo dovere, faceva ressa ai cancelli dell’Olimpico, messi improvvisamente in allarme da qualche misterioso segnale che noi non avevamo captato, disfecero di furia un grosso pacco che portavano sotto il braccio, dividendosene il contenuto per le tasche. Contrabbandieri, pensiamo tra noi. E subito interessati decidemmo di non perderli di vista. Cocaina non poteva essere, una merce tanto voluminosa. Sigarette? Accendisigari? O orologi? Avevamo un intero pomeriggio per accertarlo. Oramai eravamo portati a sospettare il peggio: per raggiungere quella postazione, a poche centinaia di metri dall’ingresso, avevamo attraversato una chiassosa corte dei miracoli, scansando a fatica ciechi, storpi, sordi, donne e bambini che imploravano la nostra elemosina, centinaia di venditori di olive dolci, di gomme, di caramelle. Avevamo rifiutato di vendere il nostro posto in curva per duemila, tremila lire. Avevamo respinto con energia l’assalto di battaglioni di bagarini che ci volevano vendere un posto in tribuna per diecimila, perfino per quindicimila lire. Attorno a noi la folla, che portava bandiere, capellucci, trombe, cartelli, tamburi, striscioni.
Superammo i cancelli. Con l’ostinazione di uno Javert all’inseguimento di Jean Valjean (“Miserabili”, dal primo all’ultimo capitolo e oltre) ci tenemmo sulle piste dei due giovani contrabbandieri: napoletani, come ci rivelò il grido con cui salutarono la folla in mezzo alla quale eravamo piombati. Per farsi largo, usarono un sistema spiccio: cavarono di tasca un paio di quei misteriosi involtini e li buttarono a terra. Petardi, castagnole, mortaretti, scoppiarono ai nostri piedi, facendoci sobbalzare: non erano dunque orologi di marca, da offrire con un sussurro all’orecchio, non avremmo potuto concludere qualche buon affare, pazienza. Grazie ai petardi, trovammo almeno da sedere…
[…]
Al terzo gol laziale, i due giovani artificieri si alzarono di scatto, e noi al loro seguito. Non si erano scambiati una parola: i napoletani non hanno bisogno di parole per intendersi. Senza guardare in faccia nessuno, a gomitate, a calci negli stinchi, i due giovani scesero di qualche fila, e noi dietro. Allora si cacciarono le mani in tasca, le ritirarono colme di petardi e bombette e, con disinvoltura da professionisti, lanciarono un grido all’unisono: “A cento lire! A cento lire, ohimè, il Vesuvio a cento lire”. Decine di mani laziali si tesero a chiedere una razione di petardi. Il commercio durò pochi tumultuosi minuti, sicché non sapremmo dire quale sia stato l’incasso dei due svelti giovanotti. Qualcuno oggi scriverà che tifosi napoletani si sono riportati a casa gran parte delle munizioni destinate a festeggiare la vittoria. Sarà vero, ma non per i nostri due. La fiaccolata laziale illuminò, tra tanti volti napoletani delusi e amareggiati, due giovani facce serene e soddisfatte. È proprio di grandi popoli, insegna la storia, saper risorgere rapidamente, anzi, saper trarre qualche guadagno anche dalle sconfitte”.
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RassegnaStampa #4 Gianni Rodari racconta Lazio-Napoli (Carlo Martinelli)
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Carlo Martinelli è nato a Trento, dove vive, nel 1957. Giornalista, scrittore, ex libraio, campione di telequiz. E’ autore di “Storie di pallone e bicicletta“, “Un orso sbrana Baricco” e "Campo per destinazione - 70 storie dell'altro calcio". Per vent’anni ha lavorato all’“Alto Adige” e al “Trentino”, quotidiani dei quali tuttora cura la pagina Libri. E' autore ed interprete della conferenza spettacolo "Un libro ogni trenta secondi". Il suo blog di sport & letteratura, “Palle di carta”, è ospitato dai quotidiani locali del Gruppo Repubblica Espresso. Tifa calcio (gegen den modernen fussball), volley (è l’opposto di carta), Stan Laurel & Oliver Hardy e Van der Graaf Generator. Se in facebook trovate l’Archivio Martinelli, restituiteglielo. E’ suo.