IL DERBY DEL PONTE – Stefano Pittarello

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19,50

Gli storici playground di Venezia e Mestre disegnano una mappa delle città, la distribuzione di una gioventù, un tempo numerosa, che affollava patronati e strutture all’aperto. I derby spiegano la genesi di una sfida che appassionava le città. Le storie dei giocatori, che hanno fatto vivere a Venezia e Mestre stagioni di gloria, emozionano ancora oggi a distanza di anni. Sono più di cento i campetti mappati, equamente divisi da una sponda e l’altra del Ponte della Libertà. Ripercorrere le avventure di chi li ha consumati – un centinaio le voci presenti nel libro – consente di ricostruire i contorni di una rivalita’ sportiva tra Reyer e Basket Mestre, che pur nella sua disparità di forze, ha infiammato per almeno quindici anni un Comune di trecentomila abitanti complessivi, capace di esprimere tra i Settanta e gli Ottanta due realtà in Serie A.
A comporre le due formazioni erano molto spesso giocatori cresciuti in patronati e oratori locali e lanciati poi nel massimo campionato grazie a settori giovanili di primissima qualità. Nei playground sono passati grandi allenatori, tra i quali Ettore Messina tuttora primatista di titoli conquistati, arbitri internazionali come Stefano Cazzaro che ha diretto finali scudetto e di Eurolega, il presidente Pieraldo Celada che dai campetti mestrini ha selezionato e lanciato fior di talenti. E decine di altri, presenti in questo libro.

Stefano Pittarello è nato nel 1964 a Mestre. È giornalista professionista, cronista di Telepadova 7Gold. Ha collaborato con quotidiani (Il Sole 24 Ore, Il Gazzettino, Corriere dello Sport), emittenti straniere e curato uffici stampa. A storie e personaggi della sua città ha dedicato il blog driocasa.it. Ha pubblicato per Cleup i libri “Il sacco bello” e (con Annalisa Bruni) “Langenwang ovvero il disastro della puntualità”.

1 recensione per IL DERBY DEL PONTE – Stefano Pittarello

  1. Alberta Beccaro (proprietario verificato)

    Esaustivo, completo, accuratissimo, estremamente avvincente senza cadere mai nella malinconia dell’amarcord di un’epopea stracittadina unica, irripetibile e indimenticabile che noi di quella generazione (io sono coetanea dell’autore) avemmo la fortuna di vivere attimo per attimo. E, soprattutto, è una lettura costantemente emozionante. Applausi sinceri a Stefano Pittarello: questo libro era necessario!

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