Cesare Prandelli ha scelto la Spagna, si è buttato in quel calcio che non può non ricordargli una finale europea persa per 4-0 e la faccia di Iker Casillas che chiede “respect for Italy”. Cesare Prandelli ha accettato di allenare il Valencia che in passato ha dato ospitalità a moltissimi italiani con alterne fortune, ma che ha saputo trasformare Amedeo Carboni in idolo quasi assoluto del Mestalla.
Cesare Prandelli ha dentro tanta rabbia e voglia di rivincita e ha due obiettivi: dimostrare a Lotito che in estate ha sbagliato e raccontare che anche lui, uomo di provincia, può conquistarsi un posto importante in campo internazionale. L’impresa non è facile: il Valencia è partito male e agli spagnoli piace un calcio molto offensivo. C’è tanto da aggiustare a partire dalla tendenza negativa recente del nuovo tecnico. Ma è giusto provarci. Cesare Prandelli, in fondo, è uno che di calcio ha sempre capito e che buonsenso ne ha sempre avuto.
Categorie
PallaInTribuna #6 La durissima missione di Prandelli (Enzo Palladini)
The following two tabs change content below.
Nato a Milano nel 1965, lavora dal 2002 a Premium Sport (ex Sport Mediaset) dopo tredici anni al Corriere dello Sport-Stadio. Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali, nel 2010, il libro “Paura del buio – Biografia non autorizzata di Ronaldo”. Nel 2015 ha pubblicato per Edizioni inContropiede “Scusa se lo chiamo futebòl”, incredibili storie e ritratti di campioni brasiliani poco conosciuti. Sempre con questa casa editrice ha pubblicato nel 2016 “L’anno delle volpi”.