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i Mondiali di Gino #33

Meno male che c’è Rizzoli, mica un nome qualunque. Oltre che la terza squadra di Milano per un non breve periodo, Rizzoli era la potente famiglia di industriali attiva nel cinema e nell’editoria che a lungo guidò il Milan in un periodo felice, prima delle lotte intestine e della resurrezione con Berlusconi. Questo Rizzoli si chiama Nicola ed è l’arbitro bolognese che domani sera dirigerà la finalissima del Mondiale brasiliano: è l’unico italiano rimasto e deve ringraziare (si fa per dire) il fallimento della nostra Nazionale, perché se l’Italia fosse arrivata in finale lui sarebbe stato automaticamente escluso dal lotto dei papabili per l’importante incarico. Ha già diretto tre volte l’Argentina, ma il designatore non ci ha badato, perché “è stato il più bravo”.

rizzoli

A proposito di Papi, ora molti pensano che avere due Papi in terra valga come avere almeno un santo in Paradiso. Ma non c’è la controprova, perché due Papi in contemporanea prima d’ora non c’erano mai stati. Sarebbe bello però che l’argentino Francesco e il tedesco Benedetto XVI vedessero insieme la partita alla Tv. Potrebbero anche scommettere, perché il pronostico è incerto. Questo è anche il Mondiale della stanchezza e non si sa quale squadra sentirà di più la fatica. La Germania ha riposato un giorno in più e ha disputato i supplementari una sola volta contro le due dell’Argentina. Dunque è favorita, anche perché dalla sua ha un’organizzazione di gioco più completa, mentre gli argentini sembrano più portati a difendersi e a sperare in un colpo di genio di Leo Messi. Ma gli uomini-gol hanno forza pari e non è raro che in finale i migliori vengano sconfitti.

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Gino Franchetti

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