Categorie
blog

Le Top Ten di Enzo D’Orsi/UNGHERIA

Ferenc Puskas è uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. E’ dunque logico che sia al vertice di questa classifica, davanti ad un altro protagonista assoluto come Kubala. Tutti e due hanno chiuso la carriera negli anni Sessanta e dunque rientrano nei limiti che ho fissato: aver giocato dal 1960 e non essere in attività, con l’eccezione di poche icone mondiali, come Messi, Cristiano Ronaldo e Iniesta.

Se Puskas non può essere discusso – ha un record forse insuperabile, è l’unico ad aver segnato quattro gol in una finale di coppa dei Campiini, accadde sessant’anni fa contro l’Eintracht Francoforte, finì 7-3 e gli altri tre gol del Real furono opera di Di Stefano – vanno ricordati l’elegante centravanti Albert e poi altri protagonisti della Grande Ungheria, dall’ariete Kocsis al portiere Grosics.

Un posto anche per Detari, che in Italia ha mostrato solo una piccola parte del proprio talento. Uno dei tanti magiari che avrebbero potuto dare di più.

Ecco la graduatoria:

1. Puskas

2. Kubala

3. Albert

4. Kocsis

5. Bozsik

6. Czibor

7. Nylasi

8. Bene

9. Detari

10. Grosics

Esclusi eccellenti: Fazekas Gera Fenyvesi

The following two tabs change content below.
Enzo D'Orsi

Enzo D'Orsi

classe 1953, ha seguito la Juventus per 21 stagioni per il Corriere dello Sport. Dal 1979 al 2000. Quattro Mondiali e cinque Europei da inviato. Più di 250 partite di coppe europee. Migliaia tra tutti i campionati. Ha lavorato anche a Paese Sera e Leggo, oltre ad una parentesi al settimanale Rigore. Simpatizza per il Manchester United dai tempi di Bobby Charlton, il suo primo idolo. Adora il calcio inglese, l'Umbria e Parigi. Sposato. Tre figli. Quattro nipoti. Si considera fortunatissimo: fin da bambino, voleva fare soltanto il giornalista.

Una risposta su “Le Top Ten di Enzo D’Orsi/UNGHERIA”

Sono bolognese, ho visto giocare Detari. Un buon giocatore per una squadra mediocre come il Bologna di allora. Stento a credere che possa far parte di una top ten, fece bene la Juventus a rinunciare al suo ingaggio dopo aver saputo come si comportava da noi. Poco professionale, e in campo qualche bella giocata e basta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.