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LA NOTTE CHE HA CANCELLATO MOLTI INCUBI BRASILIANI

Poche ore sono bastate per cancellare gli incubi di un popolo. Uno era quello di una possibile rivincita contro la Germania. Ad alta voce tutti i brasiliani dicevano che la vendetta per quel 7-1 subìto quattro anni fa era uno degli obiettivi di questo Mondiale, però poi a bassa voce e con le dita incrociate si diceva: speriamo che quelli là vadano fuori. Senza la Germania per il Brasile può diventare un torneo più sereno, con la possibilità di giocarsela fino alla fine trattando tutti gli avversari allo stesso modo.

L’altro incubo era quello dell’irrecuperabilità di Neymar. Quello visto nelle prime due partite era davvero poco presentabile, sia per il modo in cui interpretava le partite, sia per l’atteggiamento in campo, sia per una condizione fisica che sembrava assolutamente precaria. Nella partita contro la Serbia non ha regalato delle magie da tramandare ai posteri, ma ha cercato abbastanza spesso il dialogo con i compagni (nonostante Marcelo che è un suo interlocutore privilegiato sia uscito troppo presto), non ha insultato l’arbitro né in compagni, si è solo lasciato andare a un po’ di scena quando Ljajic è andato proditoriamente a falciarlo sulla linea laterale. Ma nel complesso la sua gara si avvicina allo standard che giustamente tutti pretendono da lui.

Adesso Tite non si nasconde e dice che il Brasile è favorito in questo Mondiale. Ma lo era anche alla vigilia, non cambia niente. Cambia solo che la Germania non c’è più (e gli italiani sanno bene quanto sia pericolosa una rivalità di questo tipo), negli ottavi c’è il Messico che non ha fatto esattamente una gran figura contro la Svezia. Dai quarti in poi sarà battaglia, ma anche questo si sapeva con largo anticipo.

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Redazione

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La casa editrice guarda al passato, ripescando dal baule dei ricordi storie dimenticate.

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