River Plate e Boca Juniors si giocano la Coppa Libertadores in una finale senza precedenti. Il superclásico argentino, il derby più appassionato del Sud America e forse del mondo, avrà due partite come mai prima nella storia.
L’Argentina è sotto shock. Un paese abituato alle oscillazioni politiche ed economiche, avrà lo scontro tra due giganti del suo calcio che sintetizzano tutte le differenze sociali e culturali dei suoi abitanti.
Il River-Boca è uno dei marchi distintivi del paese, così come il tango, il dulce de leche, il mate, la carne e i suoi variegati paesaggi turistici. Nel 2004, il quotidiano inglese The Observer aveva definito il classico del Río de la Plata come l’evento sportivo più importante del mondo, da essere visto prima di morire. Ma proprio questa volta, sembra essere un gioco di vita o di morte per molti tifosi. E non c’è esagerazione in quest’ultima affermazione.
Dopo la qualificazione di entrambe le squadre in Brasile, in questa parte del pianeta non si parla d’ altro che della storica finale. I telegiornali danno consigli per ridurre il rischio di infarti e ictus. Sulle strade di Buenos Aires, e in tutto il paese, non esiste altro argomento. Nonostante l’inflazione galoppante e la situazione economica sempre difficile, il calcio ha nuovamente monopolizzato l’intera scena. Persino il presidente Macri ha fatto riferimento alla questione, generando grandi polemiche, per la sua volontà che ci sia pubblico ospite in entrambi gli stadi, ma alla fine questo non succederà per ragioni di massima sicurezza.
Tale è il grado di passione che ha scatenato questa sfida che a Misiones, una piccola provincia nel nordest argentino, una persona ha bruciato la casa di un amico per una discussione sul derby. Nessuno vuole perdersi la finale. La scorsa domenica Leandro Paredes, centrocampista dello Zenit San Pietroburgo, è stato accusato dai tifosi russi di essersi fatto espellere volontariamente per saltare il prossimo match contro il CSKA e potersi godere dal vivo il superclásico alla Bombonera. E c’è chi sostiene che Vladimir Putin, il premier russo, sarà in tribuna al Monumental sabato 24 per la finale di ritorno.
Dal punto di vista calcistico non c’è nessun favorito. I Millonarios e Xeneizes hanno raggiunto la finale sulla base di grandi prestazioni e il bilancio dei precedenti in coppe internazionali è pure equilibrato. Il Boca ha eliminato il River tre volte. La prima ai quarti di finali della Supercoppa Sudamericana del ’94 ai rigori, poi agli ottavi della Libertadores 2000 (la notte magica di Martín Palermo) e nella semifinale del 2004 in trasferta. Mentre la rivincita del River è arrivata nella semifinale di Coppa Sudamericana 2014, e poi agli ottavi di finale di Libertadores 2015 (sfida sospesa per un attacco di gas urticante contro i calciatori biancorossi).
Buon Superclasico a tutti!
Redazione
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