Questa storia non si sarebbe mai dovuta scrivere. Anzi, per legittimo volere della Federazione Internazionale dello Sci, fu cancellata dagli annali immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma le imprese degli atleti che si imposero nel 1941 sulle nevi di Cortina, durante il Campionato del mondo di sci, furono più forti di ogni decisione della politica sportiva. Il Mondiale fantasma di Cortina 1941, raccontato da Max Vergani, fu uno dei momenti più alti della carriera di Celina Seghi. In quell’occasione la sciatrice abetonese, scomparsa nel 2022 all’età di 102 anni, interruppe, almeno parzialmente, il dominio assoluto di Christl Cranz, che si era presentata a Cortina forte di 12 ori mondiali e un oro olimpico. Allora ventenne, Celina Seghi conquistò l’oro nello slalom e l’argento nella combinata, ma come tanti altri talenti della sua generazione perse gli anni migliori per colpa della guerra.
Zeno Colò, all’epoca ventenne di belle speranze, pur essendo uno dei giovani azzurri più promettenti, non partecipò alle gare; tuttavia da apripista fece registrare un tempo che lo avrebbe classificato sul podio davanti al compagno Marcellin e al tedesco Cranz. Le gesta di quegli eroi, le sfide epiche sui campi di gara, rimasero negli occhi degli appassionati e furono tramandate di generazione in generazione. Al di là di ogni valutazione politica, il Mondiale fantasma del 1941 fu il più grande evento sportivo in tempo di guerra. Il libro di Max Vergani inaugura la collanaBianca della casa editrice veneziana, dedicata agli sport invernali.
Prefazione del giornalista Flavio Vanetti e postfazione dello storico Nicola Sbetti.
All’interno una galleria di foto storiche.
L’AUTORE
Massimiliano Vergani, giornalista, è un amante del teatro, della storia e dello sport. Ha scritto sette libri, “Cortina41 – Il Mondiale fantasma” è il primo in cui si occupa della materia di cui scrive da trent’anni: gli sport invernali.
Redazione
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