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Ciao Azeglio

I giocatori per lui erano tutti come dei figli. Da crescere, coccolare ma anche da strigliare per bene ogni tanto. Azeglio Vicini se ne è andato a 85 anni in silenzio. Un uomo di calcio a tutto tondo.

Non vinse il Mondiale del 1990, quello di “Ciao”, delle “Notti Magiche” di Bennato e della Nannini, della folle uscita di Zenga su Caniggia al San Paolo e dei fatal rigori che condannarono l’Italia alla finalina di consolazione mandando in finale l’Argentina di Diego Armando Maradona. Ma il suo percorso alla guida della Nazionale Under 21 e poi di quella maggiore ha lanciato fior di campioni, giocatori di classe pura, ha vinto la scommessa Totò Schillaci, ha consacrato Roberto Baggio. Un commissario tecnico che ha vinto poco per quanto ha dato. L’ultimo prima dell’avvento del calcio totale di Arrigo Sacchi.

Da ct azzurro Vicini ha conquistato due terzi posti prestigiosi: nell’Europeo 88 e nel Mondiale 90. Il tecnico cesenate è stato sulla panchina della Nazionale per cinque anni e cinque giorni, dall’8 ottobre 1986 (esordio a Bologna: Italia-Grecia 2-0) con il bilancio di 54 partite, 32 vittorie, 15 pareggi e 7 sconfitte (76 gol fatti e 24 subiti).

Da ct azzurro Vicini ha conquistato due terzi posti prestigiosi: nell’Europeo 88 e nel Mondiale 90. Il tecnico cesenate è stato sulla panchina della Nazionale per cinque anni e cinque giorni, dall’8 ottobre 1986 (esordio a Bologna: Italia-Grecia 2-0) con il bilancio di 54 partite, 32 vittorie, 15 pareggi e 7 sconfitte (76 gol fatti e 24 subiti).

La carriera in azzurro finì il 15 ottobre 1991, con l’esonero dall’incarico tre giorni dopo Urss-Italia finita 0-0 e che costò alla Nazionale italiana l’eliminazione dalle qualificazioni per l’Europeo 1992. A parte un periodo iniziale sulla panchina del Brescia, Vicini ha percorso tutta la sua carriera di allenatore nell’ambito azzurro, dove era entrato nel 1969 come responsabile della Under 23 e poi della Under 21. Alla guida degli azzurrini (debutto il 16.4.69 a Udine: 1-0 sulla Romania) ha sfiorato il titolo Europeo nell’86 (sconfitto ai rigori dalla Spagna) e in 85 partite ha ottenuto 46 vittorie, 19 pareggi e 20 sconfitte.

Raffaele Rosa

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